Roma, 19 lug 2013 – Signor Ministro, sono il Sergente Maggiore Alfio Messina e parlo a nome di tutta la Sezione Aeronautica proprio a significare l’unitarietà di intenti del nostro Consiglio.
Come COCER Aeronautica abbiamo infatti scelto una metodologia, per questo incontro, un po’ diversa a quella a cui siamo abituati. Ci presentiamo con una sola voce in rappresentanza di tutto il personale di ogni ordine e grado. In questo momento così importante ci sia permesso evidenziare che tale modalità è obbligatoria per evitare fraintendimenti e contraddizioni che, visto il poco tempo a disposizione, potrebbero essere esiziali per la riuscita del suo e del nostro compito istituzionale.
Siamo veramente preoccupati per la considerazione che la politica sta riservando a questi comparti. Sembra quasi che tutti i provvedimenti riservati agli uomini e alle donne con le stellette possano risolvere i problemi dell’aumento dell’IMU, dell’aumento dell’IVA, della mai ricercata ridistribuzione della ricchezza e, perché no, dell’atavica disoccupazione giovanile. Negli ultimi anni il nostro comparto è stato considerato come una appetitosa riserva di caccia. Basti ricordare il trattamento riservatoci per ciò che attiene al “blocco stipendiale” che per noi ha significato anche un blocco della dinamica retributiva salariale, prerogativa di una struttura gerarchica che affida funzioni e compiti in relazione al grado rivestito.
Sotto l’aspetto “rappresentanza”, poi, bisogna ricordare ciò che è accaduto con la distribuzione del FESI. Risorse concertative sulle quali sicuramente era necessario ascoltare il parere del COCER. Vi è inoltre l’annosa attesa dei provvedimenti di riordino e della previdenza complementare che, nel ritardare a partire, sta preparando i futuri poveri della società.
Lei Signor Ministro ha origini in una terra che, sotto l’aspetto occupazionale, subisce da tempo una sorta di desertificazione, fatta salva la malavita organizzata che continua ad avere un trend di rialzo, anche per il know how che l’Amministrazione Difesa è capace di trasmettere ai propri volontari precari rimandati al mittente.
Nonostante ciò, le soluzioni individuate per la migrazione del popolo con le stellette sembrano utopiche e poco percorribili. Il nostro non vuol essere un parere di discordanza da quanto previsto dagli atti in essere. Tuttavia una richiesta di chiarezza e coerenza sono necessarie perché, in taluni aspetti, il provvedimento in analisi risulta essere fuori delega.
Per non essere prolissi o tecnici, basti pensare a tutti gli elementi riferibili ad una equiordinazione con le Forze di Polizia. Basti considerare tutti gli elementi oggetto e competenza della concertazione la cui sede naturale è palazzo Vidoni, presso la Funzione Pubblica.
Quindi la richiesta è lapidaria e concreta. Il provvedimento deve essere sicuramente spacchettato e riformulato nelle seguenti componenti:
1) Elementi di equiordinazione, da discutere con il “mondo-universo” delle Forze di Polizia;
2) Materie oggetto di concertazione, che spesso incidono in materie di tutela disciplinate da provvedimenti legislativi sovraordinati, devono prevedere il coinvolgimento della Funzione Pubblica, del Ministero dell’Economia e Finanze, di tutte le Amministrazioni e di tutte le Rappresentanze interessate.
3) Riduzione ed esodo del personale militare, cuore vero e proprio del provvedimento e oggetto di delega, è meritevole di mille e mille chiarimenti, soprattutto dei dati relativi ad una fase transitoria di oltre 10 anni che coinvolge tutti i ruoli.
Va da se che quanto richiesto esige un periodo di tempo congruo. Come Sezione Aeronautica siamo già a lavoro ma si rendono pertanto necessari incontri e approfondimenti con le Superiori Autorità per conoscere, come da sua indicazione, le modifiche effettuate al testo nonché per prendere visione delle relazioni illustrative all’articolato che danno piena contezza delle motivazioni e delle dinamiche che con la norma non appaiono così evidenti.
Ci aspettiamo che queste nostre istanze vengano prese nella giusta considerazione.
Roma, 18 luglio 2013