Inviato in Afghanistan tra i soldati italiani a Herat

Roma, 21 Feb 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Lorenzo Cremonesi – La missione dei militari del nostro esercito: formare le forze armate afghane. Ogni anno un terzo delle reclute muore (o fugge). (Segue articolo). – Il capannone è gigantesco. Ben visibile a fianco della pista dell’aeroporto. Un intrico di pali e traversine sorreggono centinaia di pannelli di metallo roventi d’estate e gelidi d’inverno.

All’interno le luci elettriche illuminano i campi di battaglia simulati, segnati da trincee nel terriccio, dune, avvallamenti, tratturi che riproducono la realtà dei luoghi degli attentati, curve a gomito e canali di scolo dell’acqua dove spesso i talebani e gli altri gruppi della guerriglia pongono mine e trappole esplosive.

Nei campi aperti tutto attorno gli istruttori italiani fanno lezione agli afghani sulle tecniche anti-imboscata per i convogli in movimento con il ricorso a cani addestrati e speciali robottini cingolati di fabbricazione canadese che hanno la capacità di disinnescare gli ordigni grazie al loro cannoncino che spara getti d’acqua ad alta pressione.

Il tenente colonnello Iorio. «Sono tra i corsi più apprezzati dai comandi afghani. Mine e bombe artigianali risultano la causa maggiore delle loro perdite», spiega il tenente colonnello Vincenzo Iorio, 42enne di Caserta, che per la Brigata Friuli gestisce le attività addestrative.

È alla sua terza volta in Afghanistan dal 2002. Un veterano delle operazioni all’estero, come del resto lo sono tanti tra i circa 800 militari italiani (una cinquantina a Kabul, il resto ad Herat) operanti oggi nel contesto della «Resolute Support», la missione internazionale composta da 41 contingenti per un massimo di circa 16.000 soldati guidati dagli americani che dal gennaio 2015 hanno cambiato il vecchio mandato Nato-Isaf (il quale dal 2002-3 prevedeva la presenza attiva sul territorio) per trasformarsi in «addestratori e assistenti». L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.corriere.it/video-articoli/2019/02/19/tra-soldati-italiani-herat-se-ce-ne-andiamo-fine/d46e22ca-346f-11e9-a0cc-9d1fdf09d884.shtml

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