La Corsa al riarmo di alcuni paesi può mettere a rischio la pace in europa

Roma, 02 agosto 2022  – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo)  – Dall’inizio della guerra in Ucraina, si è visto un aumento della corsa all’armamento in diversi paesi, Anche in Ungheria sta avvenendo questo rinnovamento.

Se viste dal punto di vista e dalla collocazione geografica dell’Italia, l’area balcanica e la Mitteleuropa occupano una posizione geopolitica seconda solamente al Mediterraneo stesso ed è ovvio che qualsiasi sommovimento, piccolo o grande, che interessi quell’area, si riperquoterebbe immediatamente su di noi, ora come “alito di vento”, ora come “tempesta”. Ecco perché quanto sta avvenendo in Ungheria ed in Serbia non può e non deve lasciarci indifferenti, dato che nella gerarchia dei nostri interessi geopolitici, quell’area è assai più importante di quanto lo sia il destino finale dell’Ucraina.

Le moderne Forze di Difesa Ungherese (“Magyar Honvédség”, in lingua magiara) nacquero formalmente il 15 marzo del 1990, succedendo in tutto e per tutto al cosiddetto Esercito del Popolo Ungherese (“Magyar Néphadsereg” in lingua magiara), cioè le forze armate della precedente Repubblica Popolare d’Ungheria (l’Ungheria comunista).

Come tutti i paesi comunisti, anche la Repubblica Popolare d’Ungheria era un paese caratterizzato da rilevanti forze armate ed una società altamente militarizzata. Al momento della sua massima espansione alla vigilia della Rivoluzione del 1956, l’Esercito del Popolo Ungherese allineava nelle sue forze di terra ben 200.000 uomini ben addestrati (l’esercito di terra permanente più numeroso dei 500 anni di Storia dell’Ungheria) ed appoggiati da una forza aerea e di difesa aerea moderna e numerosa.

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