Roma, 25 Mag 2021 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Andrea Romoli – Questi giovani medici si sono fatti le ossa nei giorni più drammatici della pandemia, hanno visto tanti pazienti non farcela, molti di loro si sono ammalati, tutti hanno sacrificato affetti e sogni di carriera. (Segue articolo). – 100 anni fa una generazione di ragazzi a mala pena diciottenni venne mobilitata in poche settimane e spedita al fronte per fermare la marea montante austro tedesca che dilagava nel paese dopo la rotta di Caporetto. Li chiamarono i ragazzi del 99, il loro anno di nascita.
Aggrappati alle sponde del fiume Piave fermarono l’invasione salvando l’Italia dal baratro. 100 anni dopo con il Covid che spazzava il nostro Paese, l’Esercito insieme alle altre Forze armate, su disposizione del Ministro della Difesa, On. Lorenzo Guerini, dirette dal Comando Operativo di Vertice Interforze, ha arruolato un pugno di medici e infermieri appena usciti dall’università o dalle scuole di specializzazione e, dopo pochi giorni di addestramento militare, li ha mandati in prima linea negli ospedali dell’Esercito che in tutta Italia hanno aiutato a tamponare il collasso delle terapie intensive (dopo il concorso straordinario per l’arruolamento con chiamata diretta dell’Esercito Italiano per 120 ufficiali medici e 200 sottufficiali infermieri, è stato previsto un successivo arruolamento nel 2021 di 30 ufficiali medici e 70 sottufficiali infermieri di tutte le Forze Armate).
Questi giovani medici si sono fatti le ossa nei giorni più drammatici della pandemia, hanno visto tanti pazienti non farcela, molti di loro si sono ammalati, tutti hanno sacrificato affetti e sogni di carriera. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.ilgiornale.it/news/cronache/nuova-linea-piave-e-battaglia-campale-dellesercito-1949104.html