Roma, 13 Nov 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Andrea Elia Rovera – Nelle Case di Reclusione la situazione è drammatica perché la Polizia Penitenziaria è in sotto organico. Segue. – Carissimi amici dal “Cuore Alpino”, in queste settimane di lockdown dovuto ai D.P.C.M. del Governo Conte per contrastare la Pandemia da Covid-19, si è sentito spesso parlare della situazione grave ed emergenziale delle nostre carceri.
Gli Agenti della Polizia Penitenziaria, infatti, ancora una volta, si trovano a dover affrontare situazioni di grandi criticità in sottorganico.
La gestione fallimentare del Dipartimento per l’Amministrazione Penitenziaria e del Ministero di Grazia e Giustizia è sotto gli occhi di tutti.
“Quando la Polizia Penitenziaria compare sullo scenario dei mass-media vuol dire che le cose non vanno proprio. Stiamo purtroppo raccogliendo quello che di cattivo noi avevano previsto: violenze, aggressioni, rivolte, … basta dare un’occhiata ai giornali ed alle televisioni per rendersi conto che il sistema è sfuggito di mano. Purtroppo, ripeto, noi lo avevamo annunciato che le cose non andavano.
Abbiamo addebitato sin da subito i peggioramenti alla veloce apertura delle celle che ha consentito ai detenuti di uscire dalla cella ma non di praticare i contenuti della pena. In pratica si sono solo aggregati ed all’ozio si sono aggiunte associazioni tra detenuti.
Abbiamo iniziato così con le rivolte. La prima rivolta è stata quella della Casa Circondariale di Salerno; non a caso è successo lì visto che precedentemente noi avevamo denunciato una condizione per cui i detenuti avevano – di fatto – in mano l’Istituto. Infatti ci sono mille episodi che noi abbiamo segnalato. L’articolo completo prosegue qui >>> https://cuorealpino.blogspot.com/2020/11/polizia-penitenziaria-sempre-piu-sola-e.html