Forze armate e polizia, aumenti tra 125 e 136 euro

Roma, 29 genmaio 2018 –  È arrivato nella notte fra giovedì e venerdì il nuovo accordo sul personale di forze armate e sicurezza. Lunedì il confronto punterà sui Vigili del Fuoco e il governo, con la ministra della Pa Marianna Madia, rilancia sui rinnovi contrattuali anche per scuola, sanità ed enti territoriali, rispondendo alle preoccupazioni arrivate nei giorni scorsi dai sindacati.  L’intesa. Ma andiamo con ordine, partendo dai numeri in cui si traduce l’intesa appena siglata (tecnicamente non è un contratto, perché il personale è di diritto pubblico). L’aumento medio di base per il comparto è di 103 euro, a cui si aggiungono gli effetti dei 150 milioni per finanziare i «servizi operativi». L’accoppiata produce numeri diversi a seconda dei livelli retributivi di partenza delle singole forze, e in media più alti rispetto al resto del pubblico impiego come sempre accade per la «specificità» del settore. Alla Guardia di Finanza, come spiegato ieri dalla ministra Madia, è destinato un aumento mensile a regime di 136 euro lordi, cifre simili vanno a Carabinieri e Polizia (rispettivamente 134 e 132 euro), mentre si fermano lievemente più in basso le Forze armate (125 euro lordi al mese). Numeri che, sostiene il ministro dell’Interno Marco Minniti, misurano «il più imponente sforzo di carattere strutturale fatto per il comparto da quando esiste». Un «giusto riconoscimento per l’impegno eccezionale chiesto al personale», è il giudizio della titolare della Difesa Roberta Pinotti. 

Gli arretrati
Una volta operativo il rinnovo, come sempre, arriveranno anche gli arretrati relativi alla gran parte del triennio (2016, 2017 e primi mesi del 2018) che non è stata coperta dalle nuove intese. Per calcolarli, bisogna seguire le quattro tappe temporali in cui sono scanditi gli accordi sulla base delle risorse via via disponibili. Impossibile dettagliare il dedalo delle cifre che cambiano per ogni forza e ogni grado, ma un esempio aiuta a chiarire il meccanismo. Per un maresciallo dell’Esercito, per esempio, l’aumento mensile lordo vale 19,32 euro dal 1° gennaio 2016, 30,29 euro dall’inizio del 2017, 31,29 da ottobre scorso e 55,62 dal 1° gennaio 2018. Scansioni simili si ripetono in tutti gli altri casi, permettendo di calcolare l’arretrato moltiplicando le cifre per i mesi in cui spettano.
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