Roma, 13 dic 2016 – Riceviamo e pubblichiamo. Nelle more che il Presidente Gentiloni renda pubblica la squadra di governo da sottoporre alla fiducia del parlamento, palpabile è la fermentazione all’interno del comparto sicurezza, ormai stanco di elemosinare bonus a tempo “determinato” (2017). Per salvare la sicurezza pubblica occorrono riforme strutturali che non possono prescindere dal riordino delle carriere delle forze di Polizia ed Armate. La delega contenuta nella legge Madia, poi prorogata al 28.02.2017, deve essere necessariamente licenziata entro tale data. I bonus devono avere una efficacia limitata nel tempo, e non è tollerabile che si reiteri anche per il 2017 un mero stanziamento, senza stabilità il futuro, privo di valenza pensionistica e soprattutto senza le dovute e conseguenti progressioni di carriera. Occorre che ciascun ruolo, possa ambire ad una STABILE crescita stipendiale e giuridica. Non si può attuare la legge Madia solo nella parte in cui prevede la soppressione del Corpo Forestale dello Stato, tralasciando la parte relativa al riordino delle carriere. Si auspica un cambiamento di vertice al Ministero dell’Interno, che coordina l’intero sistema del riordino delle carriere del comparto, onde finalmente uscire dall’empasse della problematica in questione.
Si assiste da anni a strumentali e perditempo riunioni “strategiche “ tra vertici delle forze di polizia ed armate, con infinite e pedisseque riunioni tecniche tra i delegati di ciascuna amministrazione (opinabile è anche la presenza di civili in rappresentanza della Polizia Penitenziaria), che terminano sempre con un nulla di fatto. Il governo ad un certo punto, dopo aver ascoltato i delegati strategici e tecnici, nonchè le sigle sindacali deve agire e concludere, così come ha fatto quando si trattava di riformare la scuola, l’art. 18 dello statuto dei lavoratori, e la soppressione del Corpo Forestale dello Stato. L’inerzia infatti scontenta tutti più di un provvedimento non condiviso. Il bonus di 80 euro mortifica soltanto un comparto essenziale alla vita democratica del paese e se si addivenisse con il decreto mille proroghe alla reiterazione degli 80 euro , si esaurirebbero in tal modo i già esigui fondi destinati al riordino, considerato che la legge di stabilità per il 2017 all’art. 52 ne prevede testualmente l’alternatività. Il bonus quale extrema ratio dovrebbe essere somministrato, anche in unica unica soluzione (960 euro) nell’ipotesi in cui a fine 2017 dovesse fallire il riordino. Oltre al Ministro Alfano, si spera in un cambio di vertice anche alle Politiche Agricole ed al Ministero della Giustizia, che non è riuscito a mantenere il pluri-promesso riallineamento dei Commissari. Si spera che l’arrivo di Gentiloni partorisca finalmente la riorganizzazione delle forze armate.
Alphonse
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