Caso Scieri: Per la Procura militare fu una punizione letale per colpa di un telefonino

Pisa, 06 Dic 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Carlo Baroni – Scieri sarebbe stato sorpreso dai caporali al telefonino, e per questo sottoposto a sanzione. (Segue articolo). – Non fu un atto di nonnismo finito in tragedia, secondo la Procura generale militare di Roma, quello di cui fu vittima Emanuele Scieri, il parà di leva siracusano 26enne trovato morto il 16 agosto 1999 nella caserma Gamerra di Pisa, deceduto da tre giorni.

E il suo corpo martoriato ai piedi della torre di asciugatura dei paracadute. Scieri sarebbe stato sorpreso dai caporali al telefonino, e per questo sottoposto a sanzione. Quindi fu una punizione finita in tragedia.

E’ un diverso copione quello che ipotizza la giustizia militare, che sulla vicenda ha aperto una indagine per «violenze a inferiore mediante omicidio in concorso», dopo aver fatto richiesta della trasmissione degli atti alla Procura ordinaria di Pisa che a grandi passi si avvia a chiudere le indagini, «per competenza e giurisdizione».

Infatti che la morte di Scieri fosse conseguenza di condotte tra militari non sarebbe stato sufficiente a individuare la competenza nella giustizia militare.

Il quadro cambia nel caso in cui l’evento avvenga quando il superiore lo commette ai danni di inferiore nell’esercizio delle proprie funzioni. E questo, per la procura, sarebbe proprio il caso.

La nuova ricostruzione è stata appresa dall’avvocato Andrea Di Giuliomaria, che difende Luigi Zabara, 40 anni di Frosinone (indagato con Alessandro Panella di Cerveteri e Andrea Antico di Rimini, anche loro 40enni) raggiunto da un decreto di perquisizione che riporta il capo d’imputazione per cui la procura militare procede. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.lanazione.it/pisa/cronaca/caso-scieri-1.4921221

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