Caso Sea Watch: Malumore nel mondo militare e forze dell’ordine

Agrigento, 04 Lug 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Cocer carabinieri: “Le leggi vanno applicate e non interpretate”. Segue. – Il caso Sea Watch rischia di mettere in crisi il rapporto tra magistratura, forze armate e polizia. Qualcuno ne parla apertamente, altri preferiscono non esporsi. Quasi tutto il mondo militare e delle forze dell’ordine, però, non ha digerito la decisione del gip di Agrigento che ha rilasciato il capitano della Sea Watch, Carola Rackete.

Già prima dell’interrogatorio di garanzia, il Cocer della Guardia di Finanza aveva espresso il suo disappunto anche su alcune posizioni (di politici e non solo) che chiedevano la liberazione della Rackete nonostante le evidenti illegalità messe in atto, non da ultimo il tentativo di speronamento della motovedetta proprio della Gdf.

E dopo la decisione del gip di Agrigento, la questione è diventata ancora più calda. Il malumore e l’amarezza all’interno delle forze armate é tangibile.

Cocer carabinieri: “Le leggi vanno applicate e non interpretate”. “Quanto accaduto con la Sea Watch – commenta a Ofcs.report il delegato Cocer Carabinieri, Antonio Tarallo – dimostra quanto sia difficile per le forze dell’ordine far rispettare le leggi dello Stato Italiano e quanto sia sempre più ampia la distanza tra chi opera e chi giudica.

Le leggi vanno applicate e non interpretate – sottolinea – altrimenti il caos ci travolgerà e noi poveri uomini in uniforme saremo sempre più vittime della delinquenza. Senza parlare dei parlamentari che dovrebbero dare il giusto esempio e invece politicizzano tutto. L’articolo completo prosegue qui >>> https://ofcs.report/internazionale/difesa-e-sicurezza-nazionale/caso-sea-watch-venti-di-tempesta-dentro-forze-armate-e-polizia/

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