Roma, 02 Mar 2021 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Massimo M. Veronese – Erano gli ultimi due nazisti superstiti condannati all’ergastolo per aver ammazzato militari e civili italiani. (Segue articolo). – «I corpi sono stati ammassati in un enorme mucchio uno sopra l’altro… prima li abbiamo perquisiti: togliendo gli orologi, nelle tasche abbiamo trovato delle fotografie di donne e bambini, bei bambini…».
I corpi erano quelli di 5mila soldati e ufficiali italiani, praticamente l’intera Divisione Aqui dell’Esercito italiano di stanza sull’isola di Cefalonia nel settembre di guerra del 1943. Alfred Stork, era un caporale dei Cacciatori di montagna tedeschi (Gebirsgjager) e a lui personalmente, e al plotone di esecuzione di cui faceva parte, fu attribuita l’esecuzione di almeno 117 graduati italiani «fucilazioni che andarono avanti dall’alba al tramonto» nella famigerata «Casetta rossa».
Una responsabilità che ammise, accompagnata da racconti pieni di particolari agghiaccianti, ma che non ebbe mai il coraggio di ripetere in un processo.
«Ci hanno detto che dovevamo uccidere degli italiani, considerati traditori e gli ordini non si potevano discutere» si giustificò. Ma per quello che viene considerato uno dei peggiori crimini di guerra della seconda guerra mondiale Stork non pagò mai.
Anzi ha sempre snobbato il processo e non ha nemmeno impugnato la sentenza di primo grado che lo ha condannato all’ergastolo, continuando a vivere impunito la sua vita nella villetta tutta fiori e decori di Kippenheim nel Land del Baden Wuttemberg. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.ilgiornale.it/news/politica/morti-ultimi-due-nazi-condannati-italia-non-hanno-mai-fatto-1927367.html