Cronaca: Rivolta e morti nelle carceri

Roma, 10 Mar 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Roberto Galullo – Il coronavirus o il blocco dei colloqui non sono la (sola) causa dei disordini nelle carceri italiane. Segue. – Se c’è una falsa ragione per la quale è scoppiata la rivolta nelle carceri italiane, ebbene, quella è proprio il blocco dei colloqui tra detenuti e i loro familiari e avvocati.

Ancor di meno è una ragione valida quella che ha portato una trentina di familiari di detenuti reclusi nella casa circondariale di Trapani a chiedere la liberazione dei propri cari, perché preoccupati per un possibile contagio da coronavirus all’interno dell’istituto di pena.

Se c’è oggi un posto non sicuro ma più sicuro di molti altri – fino a che saranno rispettate le regole fissate dal Governo, che interrompono momentaneamente colloqui, permessi, lavoro all’esterno e semilibertà – quello è proprio il carcere.

Certo, il coronavirus entrerà o, con ogni probabilità, è già entrato nelle celle e nei corridoi delle case di reclusione, ma qui è più facile prevenire, isolare e combatterlo perché, dietro, c’è una rete sanitaria più rodata che altrove.

Inutile chiudere gli occhi. C’è una doverosa ammissione da fare, però: le condizioni di vita all’interno delle celle, sono diventate insostenibili.

Ma per tutti, non solo per i detenuti, tra i quali sta dilagando – nel silenzio colpevole della politica e dell’opinione pubblica – il numero di soggetti psichiatrici che, da molto tempo, non hanno più un posto pronto ad accoglierli. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.ilsole24ore.com/art/rivolta-e-morti-carceri-veri-motivi-e-l-attenta-regia-ADBxHyB?refresh_ce=1

Ricevi direttamente sul tuo cellulare i nostri articoli

clicca qui sotto per unirti alla comunità www.forzearmate.org

Seguici su Telegram unisciti al canale sideweb e forzearmate.org

Condividi questo post