Cronaca: Uccisione Qassem Soleimani, la questione dei droni partiti o meno da Sigonella

Catania, 07 Gen 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Salvo Barbagallo – Polemiche in merito alla “questione Sigonella” dopo l’attentato del generale iraniano Qassem Soleimani. Segue. – Non crediamo che gli strateghi siano così colti da fare riferimento agli antichi “saggi” nelle loro programmate azioni: è nella loro indole, da sempre rimpianto Far West, mettere mano ai revolver prima che lo facciano gli avversari.

E dunque non c’è niente di nuovo oggi che in passato non sia stato già ipotizzato e realizzato. Si vis pacem, para bellum, “Se vuoi la pace, prepara la guerra”, affermava lo scrittore romano Vegezio, nell’Epitoma rei militaris opera composta alla fine del IV secolo. E dunque, ancora, quel detto è più che mai attuale.

Quelle che in questo momento appaiono ridicole e ipocrite sono le polemiche in merito alla “questione Sigonella”, se cioè i droni che hanno colpito ed eliminato a Baghdad il generale iraniano Qassem Soleimani, comandante del Quds Qassem, siano partiti dalla Naval Air Station USA dislocata a un tiro di schioppo dal capoluogo etneo, Catania.

Reazioni, in ogni modo, tardive e inutili che possono nascondere soltanto il gran vuoto che anima questo Governo (così come i Governi che lo hanno preceduto sin dalla nascita della Repubblica) in materia di irresponsabili “cessioni” di parte del territorio nazionale a una Potenza Straniera, cioè gli Stati Uniti d’America.

Scrivevamo nel gennaio del 2017: Senza andare a cercare il pelo nell’uovo, chiediamoci: a chi giovano “principalmente” le guerre?

Lo sanno, lo sappiamo tutti: alle grandi (e piccole) industrie che producono armi. Senza armi difficile fare guerre se non tornando all’età della pietra menando colpi di bastone e tirando sassi. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.lavocedellisola.it/2020/01/sigonella-se-vuoi-la-pace-prepara-la-guerra/

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