Difesa, i generali chiedono 766 milioni per un nuovo drone. Ma non vola ed è un doppione di un progetto europeo

Roma, 06 Mag 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Thomas Mackinson – Da caffettiera volante a “google dei cieli”, promettono i generali. Che chiedono oggi una cambiale da 766 milioni, 51 milioni l’anno per 15 anni. Senato, commissione speciale per l’esame degli atti urgenti del governo. Audizione del capo di Stato maggiore dell’aeronautica militare Enzo Vecciarelli, del colonnello Luca De Martinis e del generale Giandomenico Taricco. Riferiscono del programma pluriennale per l’acquisto di un “velivolo militare a controllo remoto”, più prosaicamente drone, al centro di un recente giallo. L’Italia sembra tenere i piedi in due scarpe: con la sua Leonardo promuove lo sviluppo dell’Euro Male R-pas che si è visto a Berlino lo scorso 25 aprile a grandezza naturale. Il progetto europeo prevede consegne dal 2025, intanto però l’aeronautica chiede soldi per lo sviluppo di un altro drone che uscirà – se riuscirà a volare – dagli hangar della Piaggio Aerospace di Albenga, eccellenza italiana nella progettazione e manutenzione di velivoli controllata dagli arabi del fondo Mubadala. Con loro il governo ha avviato da tempo una collaborazione strategica che ora presenta il conto. Tre mesi fa, sulla coda del governo, è piovuta la richiesta di finanziamento per quasi un miliardo di euro, sempre con Leonardo come partner tecnologico. Il ministro Padoan chiede il parere della Commissione speciale per attrezzare il relativo decreto, ma la partita solleva molti dubbi su impiego, armamento, prospettive industriali, garanzie occupazionali e costi. I vertici dell’aeronautica si sono presentati in Commissione con la sicurezza di chi è lì per voltar pagina, glissando sul fatto che sono i fautori dello sdoppiamento dei programmi per pensionare i Predator acquistato dagli Usa a suo tempo. Vecciarelli, dall’indiscussa competenza in materia, è stato incaricato nel 2013 dal ministro Roberta Pinotti di seguire i programmi di Piaggio per conto del governo.  L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/05/04/difesa-i-generali-chiedono-766-milioni-per-un-nuovo-drone-ma-non-vola-ed-e-un-doppione-di-un-progetto-europeo/4330352/

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