Difesa Sicurezza: a politica e industria meglio “fare sistema”

Roma, 21 Set 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Gianandrea Gaiani – Leggiamo di seguito di cosa si tratta. – La decisione di tagliare il numero di cacciabombardieri F-35 destinati ad Aeronautica e Aviazione Navale, confermata a inizio settembre dal ministro della Difesa Elisabetta Trenta in un’intervista al Corriere della Sera, solleva qualche perplessità legata anche al contesto in cui la notizia è stata resa nota.

“Posso anticipare che stiamo lavorando verso una riduzione, coerentemente con quanto avevamo detto” ha dichiarato il ministro senza precisare quanti dei 90 velivoli previsti (sui 131 inizialmente in programma) verranno decurtati né se i tagli riguarderanno i 60 in versione A convenzionale o anche i 30 in versione B a decollo corto e atterraggio verticale.

Al di là del suo valore operativo, Analisi Difesa ha sempre sostenuto che l’aereo di Lockheed Martin non costituisce un buon affare per l’Italia: ha costi ancora indefiniti ma incompatibili con il risicato bilancio difesa, ci pone in sudditanza tecnologica nei confronti degli Usa proprio mentre si fa un gran parlare di difesa europea e comporta ricadute tecnologiche e occupazionali risibili per l’industria.

I problemi ancora da risolvere e i costi fuori controllo inducono anche Londra e pure il Pentagono a valutare tagli alle flotte di F-35 ma annunciare ora la riduzione dei velivoli italiani potrebbe costituire un autogol per le aspettative della nostra industria sul mercato americano.

Grazie anche agli ottimi rapporti bilaterali sanciti dagli incontri tra Donald Trump e Giuseppe Conte, l’Italia ha forse qualche possibilità che l’addestratore T-346 di Leonardo si imponga nella gara TX della US Air Force o che le fregate Fremm di Fincantieri vengano scelte dall’Us Navy, o che l’Usaf scelga elicotteri SAR italiani. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.analisidifesa.it/2018/09/difesa-meglio-fare-sistema/

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