Droni caduti in Libia: Uno strano caso con poche risposte convincenti

Roma, 26 Nov 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Gianandrea Gaiani – In assenza di dettagli da Roma e Washington resta valida l’ipotesi che il drone statunitense, come quello italiano, sia stato abbattuto da missili dei Pantsir. Segue. – Risposte confuse e poco convincenti. Roma e Washington hanno preso tempo per spiegare la perdita di due velivoli teleguidati nell’area di Tripoli.

L’Italia non ha spiegato cosa ci faceva un velivolo teleguidato MQ9 Reaper (Predator B) della nostra Aeronautica in volo sulla prima linea della “battaglia per Tripoli” quando è stato abbattuto da un missile dell’Esercito Nazionale Libico, le forze di Haftar.

Il Reaper italiano in volo non lontano da Tarhouna, città a una sessantina di chilometri a sud di Tripoli e roccaforte dell’LNA nell’offensiva scatenata il 4 aprile scorso per la conquista della capitale libica, è stato abbattuto il 20 novembre ma da allora nessuna reale notizia in proposito è stata resa nota da Roma.

Nel pomeriggio del giorno 20 la Difesa aveva reso noto uno scarno comunicato: Nella giornata odierna è stato perso il contatto con un velivolo a pilotaggio remoto dell’Aeronautica Militare, successivamente precipitato sul territorio libico.

Il velivolo, che svolgeva una missione a supporto dell’operazione Mare Sicuro, seguiva un piano di volo preventivamente comunicato alle autorità libiche. Sono in corso approfondimenti per accertare le cause dell’evento.

Da allora più nulla, a conferma di un probabile imbarazzo del governo per quanto accaduto. I dettagli infatti sono giunti tutti dall’LNA, la cui comunicazione e propaganda è notoriamente molto efficace e a quanto pare molto più tempestiva di quella del governo italiano. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.analisidifesa.it/2019/11/limbarazzante-caso-dei-droni-italiano-e-americano-abbattuti-in-libia/

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