Roma, 15 Set 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Marco Bertolini – L’avvio dei negoziati di pace per l’Afghanistan potrebbe essere il grande risultato della politica estera di Donald Trump. Segue. – È immaginabile l’apprensione con la quale Donald Trump sta seguendo i prossimi sviluppi della vicenda afghana, dopo aver avviato un’incisiva azione politica che – forzando la mano al governo di Kabul da un lato ed al vertice militare Us dall’altro – sta portando ad un trattato di pace con i talebani.
Comunque, non si è trattato di un’operazione inaspettata, almeno per quanti hanno avuto modo di osservare la determinazione con la quale questo particolare Potus ha cercato di corrispondere al proprio programma elettorale, sia in politica interna che estera, seppur con alcune apparenti incongruenze.
Queste, soprattutto in Europa e in Medio Oriente, sono rappresentate infatti dalla conferma della tradizionale impostazione strategica Usa, che non registra quasi mai grandi scossoni nell’alternanza tra presidenti democratici e repubblicani.
In Europa, le pressioni nei confronti del governo filo russo di Minsk confermano infatti la volontà di pressione nei confronti della Russia intrapresa da Obama in Ucraina, mentre con l’accordo sulla normalizzazione dei rapporti economici tra Belgrado e Pristina viene avviato un processo teso a ridurre la presa di Putin sulla Serbia, avamposto balcanico al quale né Washington né Mosca vogliono rinunciare.
Per quanto attiene al Medio Oriente, invece, è l’alleanza strategica con Israele a impostare ancora i passi dell’Amministrazione americana, culminati nella spregiudicata uccisione del Generale iraniano Suleimani e nella pressione esercitata sugli alleati occidentali per il riconoscimento di Gerusalemme quale prossima capitale di Israele… L’articolo completo prosegue qui >>> https://formiche.net/2020/09/doha-il-futuro-afghanistan/