Firenze: L’Istituto Farmaceutico Militare

Firenze, 20 Giu 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – (Fonte L’Espresso) – di Floriana Bulfon –  da congedatifolgore.com – Farmacisti militari che creano le medicine salvavita per chi ha una malattia rara. Segue. – La concertina di filo spinato corre per centinaia di metri in mezzo alla periferia nord di Firenze. Sembra un residuato bellico, invece custodisce armi indispensabili: i farmaci.

Noi le avevamo dimenticate, riscoprendole solo con l’epidemia. In questo baluardo della collettività invece non hanno mai smesso di occuparsene.

Dai camici bianchi spuntano mostrine colorate, nell’unica officina farmaceutica di Stato c’è un’osmosi di competenze. Graduati di truppa e ufficiali, operai e laureati miscelano, combinano e distillano senza sosta per far fronte alla pandemia.

Nei corridoi dello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare si respira la storia: “Tavolette compresse” di chinina cloridrato, scatole ingiallite di canfora, alambicchi e distillatori per droghe in rame e ottone. La nascita risale al Regio Viglietto di Re Carlo Alberto del 1832 ma la vocazione militare diventa presto civile.

A inizio del secolo scorso vede la luce il Chinino dello Stato per combattere la malaria nell’Italia unita e oggi un’ala del pian terreno è colma di taniche da cinque litri di soluzione idroalcolica: disinfettante per le mani che viene mandato negli ospedali.

«Abbiamo iniziato con 800 litri, poi mille, ora siamo a oltre 2 mila al giorno», spiega Simone Taccetti, per tutti “l’ultimo dei Mohicani”. È entrato come allievo operaio nel 1986 a 16 anni quando c’era ancora la scuola interna di formazione. L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.congedatifolgore.com/it/rassegna-stampa-l-espresso-parla-dellistituto-farmaceutico-militare-di-fireze/

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