Roma, 15 Lug 2021 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Marco Ludovico – Incrementi medi mensili lordi previsti sono di circa 130 euro. Confronto sul rinnovo della parte normativa ferma dal 2008. (Segue articolo). – Dal 2008 non si rinnova il contratto del comparto Difesa, sicurezza e soccorso pubblico. Dall’8 luglio, lo ha annunciato il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta, «si sblocca il rinnovo del contratto».
Sono in ballo oltre 500mila dipendenti dello Stato tra forze di polizia (Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria), forze armate (Esercito, Marina militare e Aeronautica) più i Vigili del Fuoco.
La parte economica già si intravede, l’ipotesi di aumento medio della retribuzione è del 4,25%. La vera sfida è sul rinnovo delle condizioni giuridiche professionali e di lavoro.
L’architettura della trattativa. Per i non addetti ai lavori va detto che il confronto, complicato e variegato, si svolge almeno su due tavoli.
Quello politico: il ministro della Funzione Pubblica si confronta a palazzo Vidoni con i titolari dei dicasteri dei rispettivi corpi e forze di appartenenza: Luciana Lamorgese (Interno, Polizia di Stato e Vigili del Fuoco), Lorenzo Guerini (Difesa, Forze armate e Carabinieri), Marta Cartabia (Penitenziaria) e Daniele Franco (Guardia di Finanza).
Un secondo confronto più tecnico si sviluppa con gli alti dirigenti dei ministeri coinvolti. Più il tavolo con i sindacati e i dirigenti della rappresentanza militare, quello finale e decisivo. Proprio oggi, per due giorni, si svolgono gli Stati generali dei sindacati militari: il tema del contratto resta centrale. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.ilsole24ore.com/art/forze-armate-e-polizia-nodi-trattativa-contratto-AEoq7dW