Forze armate italiane: L’armamento degli incursori di Marina

Roma, 25 Mag 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Tiziano Ciocchetti – Leggiamo di seguito. – Fino a pochi decenni fa, il Gruppo Operativo Incursori della Marina Militare aveva come teatro operativo il solo Mar Adriatico orientale (gli obiettivi erano principalmente porti e infrastrutture in territorio jugoslavo e albanese).

Con la fine della Guerra Fredda, la sfera di impiego del reparto si è allargato fino ad uscire dal Mediterraneo: ricordiamo come nel 1999 il GOI ha operato a Timor Est nell’Oceano Indiano.

All’inizio del XXI secolo è cominciata la lunghissima operazione in Afghanistan, contro il terrorismo jihadista, che ha portato profondi cambiamenti nelle procedure in seno al reparto nonché all’adozione di nuovi equipaggiamenti.

Per rispondere alle diverse tipologie di minacce che sono chiamati ad affrontare, gli incursori utilizzano differenti sistemi d’arma, a seconda del tipo di missione in cui sono impegnati.

Negli ultimi anni gli operatori del GOI prediligono come arma corta la Glock 17 9×19 in luogo della Beretta STOCK nel medesimo calibro. Viene molto utilizzata anche la Glock 41 calibro .45 AUTO, un’arma dall’elevato potere d’arresto.

Le pistole mitragliatrici in dotazione maggiormente utilizzate, oltre alla serie MP-5A3 e SD3, sono la H&K MP-7 in calibro 4,6×30 e la MP-5K 9×19, in particolar modo nelle operazioni di scorta.

Le armi lunghe del reparto sono i modelli 416 (ovviamente sono presenti i fucili Beretta ARX-160, anche nella versione A” per le forze speciali), in calibro 5,56×45, e 417 in calibro 7,62×51, entrambi della Heckler & Koch, possono essere equipaggiati con ottica di precisione Schmitt & Bender e con puntatori laser. L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.difesaonline.it/mondo-militare/la-situazione-delle-forze-armate-italiane-larmamento-degli-incursori-di-marina-0

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