Roma, 22 Set 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Cristiana Mangani – La mossa del governo dopo Salvini. (Di seguito l’articolo). – È una promessa non mantenuta, un impegno non rinnovato quello che ha fatto decidere al premier Conte di intervenire in maniera così netta sulle questioni sicurezza, riordino delle carriere per forze di polizia e forze armate.
Ieri il presidente del Consiglio ha convocato un tavolo, intorno al quale ha messo i ministri dell’Interno Lamorgese, della Difesa Guerini, della Giustizia Bonafede e dell’Economia Gualtieri, e ha assicurato, per quel che riguarda i correttivi del riordino, il rispetto della scadenza della delega (30 settembre) e soprattutto l’opportunità di individuare ulteriori risorse per completare definitamente la manovra nei termini di legge previsti dalla delega stessa, non oltre il 31 dicembre 2019.
PROMESSE MANCATE. Nessuno lo ha nominato ufficialmente, ma è sembrato chiaro a tutti, che la riunione convocata a Palazzo Chigi volesse essere una risposta agli impegni non mantenuti dall’ex ministro Matteo Salvini che aveva garantito, quantomeno alla polizia, che avrebbe trovato i fondi per pagare gli straordinari e che, invece, nulla è riuscito a fare.
La questione, infatti, è parecchio complicata da risolvere perché la cifra è grossa: i governi Renzi-Gentiloni avevano stanziato per l’intero riordino del comparto un miliardo che oggi si è ridotto drasticamente a poco più di 110 milioni (23 circa per la polizia). I sindacati hanno più volte fatto sentire la loro voce in proposito, e anche il capo della polizia Franco Gabrielli è intervenuto di recente sull’argomento. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.ilmessaggero.it/politica/forze_di_polizia_in_italia_pensioni_straordinari_2019_governo_conte_lamorgese_ultime_notizie-4747669.html