Roma, 21 Apr 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Stefano Cingolani – Il discorso di Emmanuel Macron al parlamento europeo, con i suoi accenti drammatici (“l’Europa rischia una guerra civile”, ha detto) è la ideale prosecuzione retorica della sua allocuzione alla Sorbona quando lanciò il “grande progetto” per rivitalizzare l’Unione europea. Con l’intervento di martedì, il presidente francese ha voluto risvegliare la Germania colpita da una sorta di letargia che ha contagiato anche Angela Merkel. All’onda neo-nazionalista il presidente francese ha contrapposto una “sovranità europea”, alla “democrazia autoritaria, l’autorità della democrazia”. Sull’altra riva del Reno, invece, sta prevalendo un eccesso di realismo che invita a non fare il passo più lungo della gamba. Il “motore franco-tedesco” s’è ingolfato, secondo Macron, perché non ha avuto abbastanza gas, mentre a Berlino pensano, al contrario, che il piede si sia posato troppo a lungo sull’acceleratore. La cancelliera ha replicato che al consiglio europeo di giugno darà risposte concrete; a Parigi sono convinti che stia menando il can per l’aia. Il settimanale tedesco Der Spiegel scrive che Angela Merkel copre le proprie resistenze dietro l’esigenza di convincere il parlamento e l’ha definita “Madame Non”. L’impazienza francese non deriva solo dall’ambizione giovanile del presidente; non è una questione di carattere, nemmeno di carattere nazionale. Macron ha vinto un anno fa raccogliendo attorno a sé una coalizione anti-populista, un’alleanza trasversale tra destra e sinistra perché l’offensiva veniva dalla destra di Marine Le Pen (soprattutto), ma anche dalla gauche radicale di Jean-Luc Mélenchon, tuttavia nessuno si fa illusioni: è stata eretta una diga, l’onda però resta ancora alta, lo dimostra l’esito delle elezioni politiche in Italia per non parlare del trionfo di Orbàn in Ungheria. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.panorama.it/economia/euro/europa-punti-crisi-paesi-membri/
I punti su cui si gioca l’equilibrio dell’Europa
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