Il caso dei nostri due fucilieri arrestati in India

 

sergenti-02122013Roma, 15 gen 2014 – “Con piacere acconsento a rilasciare una dichiarazione sul caso dei nostri due fucilieri di Marina, per la community InformaSergenti curata da Domenico Bilello.

I nostri due Soldati sono stati illegittimamente trattenuti in India due anni fa, a seguito di uno scontro a fuoco con una barca di presunti pirati, attirati in porto con uno stratagemma e poi arrestati. Ci volle un anno per ottenere una sentenza indiana che confermava che lo scontro a fuoco era avvenuto fuori dalle acque territoriali di quel paese: a quel punto, stante il principio internazionalmente accettato dell’immunità funzionale, l’unica strada possibile a mio avviso era quella di attivare un contenzioso internazionale in sede ONU, in forza del Trattato UNCLOS, possibilmente trattenendo i Marò in Italia alla prima occasione utile, sottraendoli così a una giurisdizione del tutto illegittima, nonché a possibili assurde ritorsioni.

Qualcuno aveva evidentemente idee diverse, vittima anche di pressioni economiche di gruppi industriali, e decise di rimandarli a New Delhi. Mi dimisi, perché non intendevo sottoscrivere quell’ordine di rientro, ma soprattutto perché a mio avviso ci sono alcuni valori che sono NON NEGOZIABILI. I motivi li ho illustrati con chiarezza nel mio discorso di dimissioni, del quale in questo video è riportata l’inequivoca conclusione: http://www.youtube.com/watch?v=6g_-blubO3E Ebbene, lo rifarei oggi stesso, perché la scelta di rimandarli in India è e resta una scelta *sbagliata*, e rischia di costituire un pericolosissimo precedente di ingerenza di uno Stato straniero nella sicurezza delle nostre forze armate impegnate all’estero.

L’unica strada possibile è quella dell’arbitrato internazionale obbligatorio: con i suoi tentennamenti e l’atteggiamento “supino” di questo Governo, che ha come unico fine dare continuità a una scelta sbagliata del Governo precedente, l’Italia ha letteralmente perso un anno di tempo, dando un pessimo messaggio a livello internazionale. Solo con la *determinazione* nel proteggere gli interessi nazionali arriveremo a qualche risultato e riusciremo a riportarli in Italia per un processo equo e giusto che accerti eventuali responsabilità senza le strumentalizzazioni politiche alle quali sono attualmente sottoposti in India. E’ ora di voltare pagina, una volta per tutte”. Fonte: www.informasergenti.it

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