Il discorso di fine anno a reti unificate di Sergio Mattarella

Roma, 02 Gen 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Bartolo Dall’Orto – Il Capo dello Stato nel discorso a reti unificate: “C’è bisogno di sentirsi comunità. No astio, insulto e intolleranza”. Segue. – Sergio Mattarella ha inviato il suo messaggio alla Nazione. Nel consueto video a reti unificate per Capodanno, il presidente della Repubblica ha cercato un “bilancio” dell’anno appena trascorso.

Dalla “casa di tutti gli italiani” (il Quirinale), Mattarella ha invitato i cittadini all'”unità” e a sentirsi “comunità”. Ha parlato di “responsabilità”, di “futuro comune” e “rispetto gli uni degli altri”. Ha insomma invitato le forze politiche a evitare “l’astio” della lotta partitica (e non solo).

Il messaggio e i social. “Siamo nel tempo dei social, in cui molti vivono connessi in rete e comunicano di continuo ciò che pensano e anche quel che fanno nella vita quotidiana – ha detto Mattarella – Tempi e abitudini cambiano ma questo appuntamento – nato decenni fa con il primo Presidente, Luigi Einaudi – non è un rito formale. Mi assegna il compito di rivolgere, a tutti voi, gli auguri per il nuovo anno: è un appuntamento tradizionale, sempre attuale e, per me, graditissimo”.

“Basta insulti”. Per Mattarella in Italia oggi c’è “l’esigenza di sentirsi e di riconoscersi come una comunità di vita. Sentirsi ‘comunità’ significa condividere valori, prospettive, diritti e doveri. Significa ‘pensarsi’ dentro un futuro comune, da costruire insieme.

Significa responsabilità, perché ciascuno di noi è, in misura più o meno grande, protagonista del futuro del nostro Paese”. Il capo dello Stato insiste sul fatto che occorre “essere rispettosi gli uni degli altri”. L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.ilgiornale.it/news/politica/messaggio-fine-anno-mattarella-1623148.html

 

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