Roma, 05 Lug 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Marco Ludovico – Leggiamo di seguito. – L’investimento necessario, un miliardo e mezzo. Rinnova in venti anni il patrimonio immobiliare dell’Esercito, realizza basi militari di nuova generazione, moltiplica le interazioni tra caserme e territori locali. Fino a rendere disponibili spazi, come asili e soprattutto strutture sportive, aperti al pubblico.
“Caserme verdi per l’Esercito-Studio per la realizzazione di grandi infrastrutture” è un documento oggi illustrato al Casd (Centro Alti Studi per la Difesa) alla presenza del ministro Elisabetta Trenta e del capo di Sme-Stato maggiore dell’Esercito, Salvatore Farina.
Una scommessa quasi obbligata: le dislocazioni militari sono in gran parte frutto di un periodo storico superato. Le condizioni attuali, in diversi casi, mostrano «uno stato di degrado generalizzato». Fino a comportare «un serio rischio per l’incolumità del personale militare» come si legge nello studio.
Obiettivo 26 infrastrutture nuove, ecco la mappa. L’Esercito non si nasconde l’urgenza di un intervento dettato da diverse criticità negli attuali assetti immobiliari, molti realizzati più di 70 anni fa. I costi di manutenzione sono ormai esorbitanti, crescono a vista d’occhio.
Lo studio, curato dal dipartimento Infrastrutture di Sme, ha ripreso dossier già avviati da tempo. Poi ha avuto un’accelerazione nell’ultimo anno con l’approdo alla guida dell’Esercito del generale Farina.
Sono state individuate 26 infrastrutture. Al Nord est sono cinque: le caserme “Bafile” a Venezia, “Montesanto” a Gorizia , “Trieste-Baracca-Leccis” a Casarsa della Delizia/Orcenico (Pn), il comprensorio “Spaccamela-Bevilacqua-Zavattaro” a Udine e quello “La Comina” di Pordenone. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.ilsole24ore.com/art/caserme-verdi-l-esercito-15-miliardi-investimenti-ACoeaKW