Roma, 20 Apr 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Francesco Boezi – L’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, è deputata ad approvare o a bocciare i trattamenti che vengono presentati. Segue. – Il Covid-19 ha colto alla sprovvista il mondo. E anche la medicina si è dovuta interrogare sul come combattere. Nel corso di queste settimane, abbiamo appreso dell’esistenza di una serie di terapie che vengono utilizzate per provare a debellare il nuovo coronavirus.
Il dibattito scientifico è tanto stimolante quanto complesso. Mentre buona parte degli italiani è stata obbligata ad una quarantena che dura ormai da quasi cinquanta giorni, gli operatori sanitari ed i ricercatori si trovano sul fronte degli ospedali ed in quello dei laboratori.
Sono questi i luoghi dove si cerca la risposta ad una delle principali domande poste da tutta questa storia: esiste un trattamento in grado di alimentare la speranza dell’umanità? Per ora – com’è noto – conviene non distribuire troppe certezze.
Soprattutto perché non ci compete. Le parole attorno cui tutto ruota sono due: “cura” e “vaccino”. In questo articolo, ci occuperemo di quello che sta accadendo in Italia attorno al primo di questi due termini chiave.
L’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, è deputata ad approvare o a bocciare i trattamenti che vengono presentati. Il sito del ministero della Salute ha fatto chiarezza sulla situazione mediante continui aggiornamenti. Questo è il documento che vale nel momento in cui scriviamo.
L’ultimo studio che in ordine di tempo ha ricevuto l’ok riguarda la somministrazione della colchicina. Se ne stanno occupando a Perugia. L’articolo completo prosegue qui >>> https://it.insideover.com/societa/tutte-le-armi-dei-medici-italiani-contro-il-covid-19.html