Roma, 05 Set 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – (Fonte Nuova Bussola Quotidiana) – di Gianandrea Gaiani – L’Operazione Sophia non nacque certo come missione di soccorso ma bensì per contrastare i trafficanti. (Di seguito l’articolo). – Nulla di fatto, se ne riparlerà il 20 settembre Salisburgo. Il vertice dei ministri di Esteri e Difesa Ue di Vienna si è concluso con un nulla di fatto per il governo italiano che puntava a cambiare le regole dell’Operazione Sophia, la missione navale europea varata nel giugno 2015 che finora ha contribuito a sbarcare in Italia (e solo in Italia) quasi 45milòa migranti illegali, il 10% di quanti sono stati portati nella Penisola negli ultimi tre anni.
Roma chiede ai partner di accettare che i porti di altri paesi Ue vengano destinati a rotazione allo sbarco dei migranti soccorsi in mare ma al di là delle dichiarazioni di circostanza nessuno in Europa sembra pronto a un tale “sacrificio”. Inviare navi e aerei a pattugliare il mare è un conto, accogliere immigrati illegali un altro.
Diverse, nei toni, le reazioni nel governo italiano. Matteo Salvini si è detto pronto a chiudere i porti alle navi della flotta Ue che però è a comando italiano ed è stata istituita su richiesta dell’Italia. Ue sfilare il Paese dalla missione: “Abbiamo chiesto la rotazione dei porti di sbarco delle navi di Sophia perché non è possibile che tutti i migranti soccorsi vengano da noi come sottoscritto dal Governo Renzi che ci ha lasciato con questa eredità pesante.
Se dall’ Ue arriverà l’ennesimo no dovremo valutare se continuare a spendere soldi per una missione che sulla carta è internazionale, ma poi gli oneri ricadono solo su un Paese”. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.analisidifesa.it/2018/09/operazione-sophia-un-negoziato-sterile-per-cambiare-una-missione-inutile/