Pensioni: Il riscatto serve a chi opta per «Quota 100»

Roma, 9 aprile 2022 – (Pubblichiamo un estratto della seguente lettera da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – I riscatti potrebbero aiutare a raggiungere quota 100 ed accedere al pensionamento con 38 anni di contributi e 62 anni anagrafici, vediamo per chi.

Dal 31 dicembre 2021 non è più possibile ottenere i requisiti della pensione con la «quota 100», vale a dire con la maturazione di una “quota” ottenuta sommando l’età (pari ad almeno 62 anni) e i contributi (almeno 38 anni). Resta peraltro valida la facoltà di conseguire la pensione in «quota 100» anche successivamente al 31 dicembre 2021 in favore di quanti abbiano conseguito il requisito anagrafico e contributivo entro la stessa data.

A differenza di quanto a volte si è portati a credere, pertanto, chi ha i requisiti non ha alcun obbligo di uscire entro il 31 dicembre 2021, non si perde cioè il diritto a pensionarsi. Rinviare l’uscita può poi essere conveniente per due ordini di ragioni: a) si può maturare una pensione di importo più alto grazie ad ulteriori contribuzioni successive alla maturazione dei requisiti minimi e all’attivazione di coefficienti di trasformazione più elevati in considerazione della maggiore età anagrafica alla decorrenza; b) per i dipendenti pubblici si riduce il tempo per la liquidazione della prima rata della buonuscita per la maggiore vicinanza alla data di pensionamento «naturale».

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