Roma, 20 Nov 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Valerio Damiani – Cristallizzati gli attuali requisiti per l’uscita sino al 31 dicembre 2022. (Segue articolo). – Anche il comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico beneficerà nei prossimi anni del congelamento della speranza di vita. La pubblicazione la scorsa settimana del Decreto del Ministero dell’Economia e della Finanze del 5.11.2019 determinerà la cristallizzazione degli attuali requisiti per il pensionamento anche nel biennio 2021-2022.
Com’è noto i lavoratori nelle forze armate e delle forze di polizia ad ordinamento militare e civile nonchè il personale appartenente ai Vigili del Fuoco mantengono requisiti previdenziali diversi da quelle generali vigenti nell’AGO e nelle gestioni sostitutive ed esclusive dell’assicurazione generale obbligatoria in virtu’ delle specificità del settore riconosciute ai sensi del Dlgs 165/1997 che non sono state interessate dal regolamento di armonizzazione adottato nel 2013 (Dpr 157/2013).
Il comparto, peraltro, non è stato neanche coinvolto nella quota 100 nel triennio 2019-2021 in quanto il DL 4/2019 ha espressamente escluso tali soggetti dalla misura (ad eccezione del personale non operativo dei VVFF).
I requisiti anagrafici e contributivi, però, vanno adeguati all’aspettativa di vita Istat e così è accaduto già tre volte negli ultimi anni: nel 2013, nel 2016 e nel 2019 con un aumento rispettivamente pari a tre, quattro e cinque mesi.
Il prossimo adeguamento sarebbe dovuto scattare dal 1° gennaio 2021 ma, come anticipato, questa volta l’innalzamento non ci sarà perchè l’Istat ha comunicato che negli ultimi anni la speranza di vita media non è aumentata. Pertanto sino al 31 dicembre 2022 non avverrà alcuna modifica dei requisiti per lasciare il servizio. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.pensionioggi.it/notizie/previdenza/pensioni-militari-congelata-la-speranza-di-vita-sino-al-2022-76554354