PROFESSORI, concorsi scuole militari: ammissione a tinte fosche!

Roma, 16 ott 2017 – Di Carmine Nicoletti. Nei bandi che le singole scuole militari indicono periodicamente per coprire i posti vacanti da docente, le regole di ammissione e i criteri stabiliti per le graduatorie di accesso non convincono pienamente. Non sono pochi i docenti di ruolo che immaginano un’evoluzione della propria carriera (alquanto magra di soddisfazioni economiche) in scuole dove si possa perlomeno spendere un ricco bagaglio professionale a vantaggio di studenti motivati.

nelle scuole militari

Opportunità che, stando alle statistiche sulle selezioni, parrebbe offerta dalle scuole militari, a cui si accede mediante un apposito e pubblico concorso a cattedra.  Una regola a salvaguardia della credibilità delle Istituzioni, dovendo i vincitori di concorso transitare dal MIUR al Ministero della Difesa, per svolgere la funzione docente in un delicatissimo compito: la formazione di giovani in divisa, probabili futuri vertici delle Forze Armate. Ecco perché la norma istitutiva della procedura concorsuale per le scuole militari dettò a suo tempo, nel 1995, regole generali molto severe per il conferimento delle cattedre, per assicurarsi docenti di elevata professionalità e grande preparazione culturale e disciplinare. Tuttavia, nei bandi che concretamente le singole scuole militari indicono periodicamente per coprire i posti vacanti, le regole di ammissione e i criteri stabiliti per le graduatorie di accesso non di rado risentono di aggiustamenti “fatti in casa”. Alcuni dei quali sembrano talvolta smentire lo spirito della norma generale, come, per esempio, l’eliminazione del requisito di aver vinto almeno un concorso ordinario. Così come viene dato un peso irrisorio alle pubblicazioni scientifiche, nonostante il decreto attuativo del 1995 preveda che la commissione giudicatrice tenga “esclusivamente conto del valore scientifico e didattico dei concorrenti” (un libro, per la commissione della Scuola Militare di Milano, vale solo tre punti, proprio come un anno di normale servizio prestato presso una scuola militare).  Inoltre, se si confrontano i criteri di valutazione delle due scuole militari dell’Esercito (pubblicati nel sito del Ministero della Difesa), si riscontrano notevoli differenze nei criteri di attribuzione dei punteggi, senza riuscire a comprenderne la ratio (ad esempio, la Scuola Militare di Napoli valuta il punteggio di laurea, la Scuola Militare Teulié di Milano no). L’articolo completo lo trovi qui >>>www.tecnicadellascuola.it

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