Suicidi: Causa di morte purtroppo sempre più in aumento

Roma, 30 Ott 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Massimo Biondi – Leggiamo di seguito. – Il suicidio è divenuto una delle principali ragioni di procedimenti di responsabilità professionale per gli psichiatri. Si è diffusa la convinzione che il suicidio sia espressione sistematica di malattia mentale e che, come per molte malattie, sia prevenibile con mezzi idonei.

Non vi sono, invece, dati di ricerca che consentano di affermare l’identificazione di variabili certe o clinicamente valide per identificare il rischio di suicidio, anche in persone che hanno già compiuto un tentativo di suicidio.

Purtroppo queste convinzioni hanno condotto e conducono a giudizi di responsabilità professionale per gli psichiatri, che non sono fondati su dati scientifici, ma su esigenze sociali legate ai sentimenti di frustrazione e impotenza che si sviluppano dopo un suicidio e alla spinta a risarcire in qualche modo la famiglia della vittima di suicidio.

Il suicidio è un fenomeno troppo complesso per poter essere riportato a una causalità al di là di ogni ragionevole certezza come, invece, richiesto dal Diritto Penale, né può essere affrontato con una progressiva perdita di libertà da parte dei pazienti.

Nel mese di Ottobre 2018, lo psichiatra statunitense Robert J. Ursano ha pubblicato uno studio dal quale emerge che più di un terzo dei militari con una storia di tentato suicidio non presentava precedenti sintomi psichiatrici. Lo studio “di coorte” (riguardante una specifica popolazione, in questo caso quella dei militari), di tipo longitudinale, ha analizzato un ampio campione per cinque anni (dal 2004 al 2009).

È opportuno sottolineare che esistono studi, come quello di E. Giampieri et al. del 2013, che mostrano che le percentuali di suicidi nei diversi ambiti militari corrispondono sostanzialmente a quelle della popolazione generale. L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=67252

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