Suicidi in divisa: Avv. Aldovrandi, “Gli agenti vivono in condizioni di estrema difficoltà”

Padova, 22 mag 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Un piccolo esercito silenzioso, ignorato, che attrae l’attenzione mediatica quando sono coinvolti in malaffari o in comportamenti discutibili. (Di seguito l’articolo). – Sul suicidio dell’agente di Polizia Penitenziaria del carcere di Padova, interviene l’avvocato Elisabetta Aldrovandi, presidente dell’Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime: “Quando si parla di carceri si pensa sempre ai detenuti. Ai loro diritti, che è giusto siano riconosciuti. Ma sarebbe altrettanto giusto pensare agli agenti della Polizia Penitenziaria.

Anche loro sono in condizioni di estrema difficoltà, tra promesse non mantenute e stipendi sproporzionati per difetto rispetto al lavoro che svolgono e ai rischi che corrono.

Vivono la realtà del carcere da uomini liberi, ma sono gli ultimi tra gli ultimi. E, a volte, finisce che qualcuno di loro prende la pistola d’ordinanza, e si spara. Sono 69 gli appartenenti alle forze dell’ordine che si sono suicidati nel 2019.

Un piccolo esercito silenzioso, ignorato, che attrae l’attenzione mediatica quando sono coinvolti in malaffari o in comportamenti discutibili.

A pochi interessa se devono lavorare in condizioni inaccettabili senza strumenti e mezzi adeguati, o se hanno a che fare tutto il giorno con pericolosi criminali che spesso li istigano con comportamenti violenti e provocatori, ai quali non possono rispondere per non rischiare di essere denunciati. Le istituzioni” conclude Aldrovandi “non possono più girarsi dall’altra parte. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.agenpress.it/2020/05/20/padova-suicidio-agente-penitenziario-aldovrandi-agenti-vivono-condizioni-estrema-difficolta/?fbclid=IwAR0oWh7tj25nS8jW4U_9lqgiENcBwojnVKrspgT_RbU0zJEfF4M194oG2NE

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