Suicidi in divisa: Una situazione grave che deve essere controllata

Roma, 03 Mag 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Valter Vecellio – I dati forniti ed elaborati dall’Osservatorio Nazionale dei Suicidi nelle Forze dell’Ordine (ONSFO) e Cerchio Blu sono tragici. Seguiamo. – La notizia dell’altro giorno: un assistente capo della polizia in servizio presso la Questura di Ragusa uccide la moglie, poi si toglie la vita.

Lascia un messaggio dove scrive «Ti ho dedicato tutta la mia vita. Ti amo». Se ne è scritto, se ne è parlato nei notiziari radio-televisivi come di un episodio ordinario; e che si ritenga ordinario che una persona che per mestiere, ha il compito – e dovrebbe essere addestrato per questo – di mantenere calma e lucidità proprio in momenti in cui tutti perdono l’una e l’altra, ecco: dovrebbe far pensare; e si dirà: sono cose che purtroppo possono accadere.

Non basta indossare una divisa per garantire, sempre e comunque, stabilità mentale ed equilibrio, lucidità e prontezza di riflessi, umanità e ragione: le doti, appunto richieste a chi deve garantire sicurezza e protezione.

Non si vuole, naturalmente, generalizzare. Incontestabile, tuttavia, che tra i tutori dell’ordine serpeggi una sorta di ‘male di vivere’ che si traduce (non solo) in gesti estremi come il suicidio e l’omicidio.

Di questo disagio, di questo malessere si è fatto interprete, giorni fa, l’avvocato Giulio Murano, che ha inviato una lettera aperta alla ministra della Difesa Elisabetta Trenta, e ai presidenti delle commissioni parlamentari Difesa della Camera dei Deputati, Gianluca Rizzo; e del Senato Donatella Tesi…L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.lindro.it/suicidi-in-divisa-e-strage/

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