Terza Guerra Mondiale, due ipotesi plausibili

Roma, 6 maggio 2024 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo)  – Il mondo è infiammato da due guerre e tanti piccoli focolai. Oltre questo da aggiungere la ripresa della corsa agli armamenti, coinvolti anche paesi che un tempo non pensavano alle armi.

Il primo scenario, quello che stiamo vivendo, se continua potrebbe scivolare verso una Terza Guerra Mondiale. Nei giorni scorsi l’ho aggiornato, aggiungendo una notizia poco nota. L’India, diventato il nuovo leader mondiale per numero di abitanti, ha deciso di armarsi, non solo acquistando ma creando una propria potente industria degli armamenti. E’ un segnale importante: dopo Russia, Ucraina, Israele, si va tutti verso un’economia di guerra.

Quando nel 2022 i G7 punirono la Russia (con sanzioni e Swift incorporato) erano convinti che sarebbe fallita in breve. Purtroppo, d’intesa con Cina, India, Iran, Turchia (3 miliardi di persone), la Russia bypassò le sanzioni con le “triangolazioni” e trasformò la sua economia in “economia di guerra”. Oggi l’Europa pare voglia armarsi pesantemente. Dopo essersi vantata per i suoi settant’anni di pace si ricorderà che le armi richiedono i soldati? C’è un programma per trasformare in feroci samurai l’esercito dei giovani di “Ultima Generazione”, che oggi guerreggiano nei musei sparando pignatte di minestrone sui quadri? E se, anziché indossare military boots, scappassero in sneakers in Università lontane, come fanno da sempre i figli dei potenti? Uno che ben li rappresenta, Yair, figlio di Bibi Netanyahu, imboscato a Miami.

Il secondo scenario si differenzia dal primo per un possibile avvio (sotterraneo) di un grande accordo fra le “potenze canaglia” di Occidente e Oriente-Sud del mondo. Ipotizzo che il presupposto di partenza sia quello classico della “pace obbligata”. Se i premier al potere valutano rischiosa una guerra fra di loro, state certi che ripiegheranno su una soluzione salvifica (per loro): fare accordi al ribasso pur di rimanere al potere, e supportarsi vicendevolmente. Da diecimila anni è uno dei compromessi praticati dalle élite al potere, sempre e solo a spese delle proprie plebi, il mitico canis canem non est.

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