Uranio impoverito: Carabiniere malato dopo la “missione” vince la causa

Pordenone, 29 Mar 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Cristina Antonutti – Il ministero è stato condannato dal Tar a pagare anche le spese di lite. (Segue articolo). – Sfiora il mezzo milione di euro la somma che il ministero della Difesa dovrà versare a un maresciallo capo dell’Arma che si è gravemente ammalato durante le missioni di pace nei Balcani e in Afghanistan.

Così ha deciso il Tar del Fvg mettendo forse fine a una battaglia legale combattuta su più fronti nel corso degli anni. Il forse è d’obbligo, non vorrei specifica infatti l’avvocato Carmine Perruolo del Foro di Roma dover fare un’azione per ottenere il pagamento.

LA MALATTIA. Il carabiniere, in servizio nel Friuli Occidentale, si è gravemente ammalato dopo le missioni. La sentenza che gli ha sconvolto la vita l’ha emessa il 5 settembre 2012 il Cro di Aviano, quando gli è stata riscontrata una patologia polmonare importante.

Aveva 34 anni. Ha dovuto rinunciare alla carriera e alla possibilità di diventare padre. In questi giorni si trova in licenza di autotutela. «Sono sottoposto a terapia salvavita – spiega – e avendo i postumi di una malattia neoplastica, pur essendo fisicamente stabile non posso espormi al rischio di contagio da coronavirus».

Di fatto la sua odissea è cominciata nel 2010, quando ha operato in aree che erano state teatro di operazioni belliche entrando in contatto con nano particelle di metalli pesanti e uranio impoverito riconducibili alle esplosioni di munizionamenti bellici. Era stato mandato allo sbaraglio, come tanti altri colleghi, senza nessuna protezione. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.ilgazzettino.it/nordest/pordenone/uranio_impoverito_missione_pace_malato_carabiniere-5134387.html

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