Veneto: Vicenza, divide pure la preghiera dell’alpino

Vicenza, 11 Nov 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Ruggero Pettinelli – Decisione di un parroco veneto di accogliere gli alpini a patto che la preghiera fosse la versione “addolcita” senza alcun riferimento alle armi. Segue. – Ancora polemiche in Veneto, dopo quelle riguardanti alcuni professori e studenti di un liceo veneziano che hanno rifiutato di incontrare una rappresentanza di militari in vista del 4 novembre.

Questa volta protagonista della vicenda è stata la chiesa di San Pietro a Vicenza, che avrebbe dovuto ospitare il gruppo degli alpini di Borgo Casale, per la deposizione di una corona in ricordo dei caduti e la funzione religiosa.

Il parroco, tuttavia, ha chiesto di far leggere la preghiera degli alpini “edulcorata” senza il riferimento alle armi. All’evento era presente anche l’assessore regionale del Veneto, Elena Donazzan, che ha postato sui social un video diventato virale.

“La chiesa è inclusiva con tutti, a cominciare dai migranti, tranne che con gli alpini, che poi, però, sono i primi a farsi in quattro per risistemare le parrocchie”, ha commentato l’esponente di Fratelli d’Italia. Gli alpini hanno preferito quindi andare in un altro posto per la celebrazione.

La frase incriminata La frase “incriminata” della preghiera degli alpini, nel testo originale che ha assunto la sua forma ufficiale nel 1949, è la seguente: “Rendi forti le nostre armi* contro chiunque minacci la nostra Patria, la nostra bandiera, la nostra millenaria civiltà cristiana”.

Tale preghiera è stata successivamente modificata, fin dal 1972, nell’attuale versione approvata dall’ordinariato militare con la seguente strofa: “rendici forti a difesa della nostra Patria, della nostra Bandiera e della nostra millenaria civiltà cristiana”. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.armietiro.it/divide-pure-la-preghiera-dellalpino-11286

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