Ravenna, 20 Giu 2017 – Riceviamo e pubblichiamo – Le acque territoriali sono diventate, negli anni, una componente assai sensibile per la sicurezza di uno Stato e, al tempo stesso, un elemento dell’ecosistema da preservare con accuratezza di fronte al proliferare di emergenze ambientali. Per questo motivo, i corpi preposti alla loro sorveglianza e tutela hanno la necessità di apparecchiature ad elevata prestazione e altamente sofisticate per la gestione delle emergenze in mare, per la ricerca e soccorso in acqua e per la tutela dell’ambiente.
È per rispondere a queste esigenze che è nato il sistema A.ST.I.M. per missioni Search And Rescue, l’ultimo dei quali è stato commissionato all’azienda romagnola per una motovedetta d’altura classe 300 della Guardia Costiera Italiana. Dopo essere state installate sui mezzi della classe 900, 800 e 400 (tra cui il supply vessel Gregoretti e la motovedetta d’altura Ingianni), le apparecchiature sono ora in dotazione anche alla CP 328, “Ammiraglio Francese”, mezzo in uso alla Capitaneria di Porto di Ravenna da qualche settimana, unità della medesima tipologia di quelle più volte impiegate nell’Operazione Mare Sicuro, varata per il presidio del Mediterraneo due anni fa, in particolare a seguito dell’inasprirsi della crisi libica.
L’imbarcazione, grazie allo speciale SeaGuardian Tactical Mission System/EOSS-7a di A.ST.I.M., sistema di missione navale per la gestione delle emergenze marittime installato qualche settimana fa, potrà così raccogliere informazioni sulla situazione in mare (e costantemente tracciarla) attraverso sensori IR/TV, così come con immagini e dati radar ed AIS, in grado di rappresentare in ogni momento lo scenario operativo nell’area monitorata. SeaGuardian TMS/EOSS-7a è stato scelto dalla Guardia Costiera Italiana in quanto conforme ai requisiti tecnico-operativi richiesti dal Corpo e rappresenta, oggi, lo stato dell’arte fra i sistemi di missione navali espressamente progettati per la conduzione e gestione di operazioni navali complesse di tipo dual-use, come la ricerca e il soccorso o la salvaguardia dell’ambiente marino.
SeaGuardian TMS è in grado di rappresentare su cartografia digitale degli scenari molto complessi, composti da tracce radar, target AIS o provenienti anche da altri sistemi di scoperta. L’operatore può utilizzare, a sua scelta, diverse tipologie di mappe digitali a seconda della situazione tattica/operativa in cui si trova ad operare (fra cui, le moderne mappe “Blue Marble” oltre a le più tradizionali Navionics e ENC); egli può, inoltre, scegliere di rappresentare tutti i bersagli scoperti in modo fuso (“data fusion”), oppure filtrandoli per tipologia e sensore di scoperta, oltre a gestire griglie e pattern di ricerca precodificati e digitalizzati. Per mezzo di quattro differenti algoritmi di tracciamento (target tracking), ai quali si aggiungono tre ulteriori diversi metodi di video tracking, anche in condizioni meteo-marine estreme è possibile sempre mantenere il puntamento di un bersaglio.
Gli operatori di bordo possono visualizzare immagini, dati tattici e di sistema da qualunque monitor installato a bordo, mentre una postazione di lavoro viene dedicata alla gestione delle capacità di comando e controllo messe a disposizione dal sistema.
Lo speciale sensore di sorveglianza SeaGuardian EOSS-7a si caratterizza per l’elevato contenuto tecnologico, con capacità di visione diurna e notturna a medio raggio, e per una particolare attenzione anche al dominio della cyber-security. Infatti, tutti i dati e le immagini prodotte vengono registrati ed, eventualmente, inviati alle sale controllo remote in modo sicuro, ovvero protetti da un sofisticatissimo sistema di crittografia. Il sistema di missione è, infatti, progettato per ricevere, trasmettere e condividere dati tattici ed immagini dei target scoperti dai sensori di bordo collegati direttamente oppure da quelli remoti (installati a bordo di altre imbarcazioni o stazione di terra interconnesse via radio data-link), componendo un sistema collaborativo ad elevate prestazioni, riducendo i tempi delle operazioni ed incidendo positivamente sulle loro probabilità di successo.
In seguito all’installazione del sistema, è stato di recente ultimato anche il training agli operatori, a cura degli specialisti A.ST.I.M. che ha previsto sia simulazioni di situazioni in aula, che attività in mare.
Nelle prossime settimane, a testimonianza dell’ormai consolidato rapporto di collaborazione fra A.ST.I.M. e Guardia Costiera, inizieranno i lavori a bordo di un’altra unità navale SAR, questa volta di tipo classe 800. Questa nuova commessa prevede la fornitura, installazione e messa in servizio di un nuovo ed avanzato sistema di navigazione e scoperta, basato su di un sensore radar di ultima generazione allo stato solido con capacità di scoperta a medio raggio. Questo, poi, sarà completato dal sotto-sistema di gestione della cartografica elettronica, da quello echo sounder per la rilevazione e misura del fondale marino e da un avanzato sistema di rappresentazione dei dati e interfaccia operatore di tipo ridondato.
Cordiali Saluti
Riccardo Casini – Ufficio Stampa A.ST.I.M