Addestramento delle Forze Speciali: Evasione, fuga e resistenza agli interrogatori

Roma, 08 Nov 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Alberto Scarpitta – Solo gli aspiranti più forti, determinati, convinti ed emotivamente equilibrati potranno proseguire nel loro cammino fino al conseguimento degli agognati brevetti o qualifiche. Segue. – Il prigioniero viene trasferito in una piccola stanza priva di finestre per essere sottoposto ad un nuovo interrogatorio, il secondo dopo la sua cattura avvenuta la notte precedente e che ha posto fine ad una lunga fuga durata diversi di giorni.

Una marcia ardua, spossante e difficile, condotta prevalentemente di notte per sfuggire ad ogni possibile contatto con l’ambiente, potenzialmente ostile, che lo ha visto attraversare con altri tre compagni una vasta zona prevalentemente boscosa, diretto da sud a nord secondo un piano prestabilito di evasione e ricongiungimento con le forze amiche.

Denutrito, stanchissimo, il soldato recluso ha perso nelle ultime due settimane una decina di chilogrammi di peso. Al momento dell’arresto il suo gruppo si era riunito con altre due “quartine” per proseguire la fuga verso nord, oltre gli Appennini.

I dodici uomini avrebbero ricevuto l’aiuto di un agente amico che li avrebbe trasportati con un pulmino. Purtroppo nel trasferimento i fuggiaschi erano incappati in un posto di blocco delle forze regolari, ed erano stati tutti catturati.

Da quel momento il soldato è stato detenuto con i compagni per molte ore in una struttura carceraria piuttosto approssimativa.

Tutti sono incappucciati, rivestiti di tute arancioni e mantenuti dai carcerieri costantemente in tre posizioni di stress che sono costretti ad alternare ogni 30 minuti circa…L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.analisidifesa.it/2019/11/evasione-fuga-e-resistenza-agli-interrogatori-laddestramento-delle-forze-speciali/

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