Afghanistan: Gli ospedali per la cura dei nostri militari

Roma, 14 Nov 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Di seguito vediamo come si curano i nostri militari in missione. Seguiamo. – Come si curano i militari in missione? Da sempre a Herat, a supporto della Brigata che opera in teatro, attualmente la Pinerolo, comandata dal generale Francesco Bruno, esiste un ospedale Role 2 con dieci posti letto, di cui sei ordinari e quattro di rianimazione, ma estendibili in caso di necessità.

Due le sale operatorie, di cui una shelter, trasportabile. Nella struttura, diretta dal colonnello Antonio Scoyni, specializzato in oculistica, realizzata all’interno di corimec, ovvero di container modulabili, sono forniti tutti i servizi sanitari fondamentali, dalle strumentazioni per l’ecografia fino alla radiologia e a una Tac di ultimissima generazione.

I medici che operano all’interno del Role 2 provengono quasi tutti dal policlinico militare del Celio, con cui è possibile collegarsi in videoconferenza per consulti immediati e, anche, per sottoporre i pazienti a colloqui psicologici e psichiatrici laddove necessario.

Anche se il disturbo da stress post traumatico tra i militari italiani, dopo il cambio della missione da Isaf a Rs, con meno operatività all’esterno della base, “è fortunatamente in netto calo”, come spiegano gli specialisti.

Un tempo, invece, erano frequenti casi di personale che, tornato in Italia, aveva bisogno di essere curato. Un argomento ostico, di cui si è spesso fatto fatica a parlare. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.ilprimatonazionale.it/approfondimenti/afghanistan-le-strutture-ospedaliere-allavanguardia-per-la-cura-dei-nostri-militari-96492/

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