Alloggi militari e caso Trenta: Intervista al Generale Vincenzo Camporini

Roma, 04 Dic 2019 – (Pubblichiamo un estratto della seguente intervista da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Luciano Tirinnanzi – Il Gen. Camporini analizza l’attività da Ministro della Difesa di Elisabetta Trenta. (Segue articolo). – Si narra che, negli anni Settanta, il vertice di un apparato della sicurezza dello Stato poco prima di lasciare l’alloggio di alta rappresentanza, dove campeggiava un quadro d’autore d’immenso valore, lo abbia portato via e sostituito con una copia.

Oggi quella «crosta» è sempre lì, a simboleggiare un malcostume italiano che, a giudicare dalla vicenda Trenta, è ancora in auge. Panorama intervista il generale Vincenzo Camporini, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare e della Difesa.

Il quale, alla domanda su Elisabetta Trenta, sospira: «Preferirei non commentare questa storia. Recentemente ho avuto un incontro con lei per ricucire il rapporto, dopo che aveva preso male una mia dichiarazione».

Cos’era successo? Semplicemente non condivido la visione politica che ha espresso durante il suo mandato, perché rappresenta un cripto-pacifismo che non ha ragione d’essere nel mondo di oggi. Io ritengo necessario, per la protezione della nostra società, prendere le necessarie precauzioni tra cui la disponibilità di uno strumento militare adeguato ai possibili rischi. Una visione non condivisa da lei né dal governo precedente.

E dell’alloggio che non voleva lasciare cosa ne pensa? Il problema della casa per i militari è tuttora molto sentito. Purtroppo, in passato, uno dei vezzi più comuni è stato pensare che, avendo ottenuto l’alloggio in ragione di un determinato incarico, il privilegio era perpetuo. L’intervista completa prosegue qui >>> https://www.panorama.it/news/cronaca/camporini-cripto-pacifismo-mette-rischio-litalia/

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