Centenario del 1918: I ricordi della leva dopo guerra

Roma, 31 Ott 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Gianluca Celentano – Leggiamo di seguito. – Associare i ricordi di caserma con le attività che svolgevamo durante il periodo di leva, magari come conduttori in un ufficio automezzi, è senz’altro una pagina suggestiva del secolo scorso che fa rivivere in ognuno di noi ricordi indelebili del servizio militare.

È anche un “atto dovuto”, un omaggio a quelle gloriose pagine di storia delle nostre Forze Armate che si apprestano a festeggiare il Centenario della prima guerra mondiale, un conflitto che ci ha visto vincitori grazie al sacrificio di centinaia di migliaia di soldati provenienti da tutte le regioni d’Italia.

Descriveremo qui solo una parte della sana e comprensibile frenesia dei ragazzi di vent’anni sotto le armi, i quali dopo una giornata tra i compiti di caserma, sognavano la libera uscita delle 18, annotando soprattutto un giorno in meno di militare.

Prima avversione e poi nostalgia, ma lo rifarebbero. La realtà che descriverò si riferisce a grandi linee all’Esercito anni 80/90, quello che ho vissuto io e che il regista Marco Risi ha voluto ricreare con il film, “Soldati 365 all’alba” (immagine apertura).

Sono quindi testimone, come ex volontario, e con i più recenti richiami, del drastico cambiamento subito dalle FF.AA, improntato su una nuova metodologia professionale e formale, ma anche su un rapporto con i superiori diverso e soprattutto più pratico e collaborativo.

Documentandomi e ascoltando esperienze dei più anziani si percepisce chiaramente che il servizio militare di leva ha subito diverse mutazioni più o meno ad ogni decennio.

Provate ad immaginare il servizio di leva nel dopo-guerra o, magari, negli anni ’60, dove a cambiare, oltre alle uniformi e al trattamento, era proprio il rapporto con i superiori. L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.difesaonline.it/evidenza/punti-di-vista/un-modo-un-po-diverso-commemorare-il-centenario-del-1918-i-ricordi-della

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