Difesa: Il ministero della Propaganda

Roma, 12 Giu 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Andrea Cucco – Leggiamo di seguito. – Da troppi anni si millanta la ricerca di una “cultura della Difesa” e poi ci si lava le mani. Troppo impegnativo e al di sopra delle proprie capacità? Forse. Più probabile che sia troppo alieno in Italia mantenere coerenza tra pensiero, parola e azione.

Durante l’amministrazione Pinotti si è vietato – salvo limitatissime e fidate eccezioni – ogni contatto con l’Aeronautica Militare che coinvolgesse il miglior caccia “omnirole” di 5a generazione in servizio (v.articolo) e si è taciuto sul “risparmio” derivante dal primo taglio agli F35: persi 4-5 miliardi e oltre 40 velivoli (v.articolo)! Troppo rognoso rispondere con coraggio su un programma dolosamente sputtanato?

Si sono poi quasi azzerati gli embedding dei giornalisti al seguito dei nostri militari nei teatri operativi (v.articolo). Troppo fastidioso rischiare polemiche ma anche avere informazioni preziose?

Il portale del ministero della difesa è stato infine utilizzato come una pagina elettorale dedicata al ministro, non alle Forze Armate!

In prossimità delle consultazioni divenne uno stucchevole cartello di propaganda. Tale abuso è stato denunciato da questo giornale (v.articolo). Il ministro Pinotti, alla fine, non fu eletto nel suo collegio “blindato” al primo turno.

Il ministro del cambiamento. Con l’arrivo del ministro 5 Stelle Elisabetta Trenta l’entusiasmo fu ampio e sincero. Anche io – contro le serie e argomentate perplessità della redazione – ho accolto con favore la novità, in fondo “dopo la Pinotti… sarebbe andato bene anche Bin Laden!” – amavo scherzare (esagerando) in privato.

Nei primi mesi, dopo l’insediamento della Trenta abbiamo portato a conoscenza i veti su F-35 ed embedding. Eravamo convinti che, dopo il precedente ministro, nulla sarebbe potuto andare peggio per la stampa. L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.difesaonline.it/evidenza/editoriale/il-ministero-della-propaganda-passano-i-ministri-rimane-il-vizio

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