Difesa: Il ministroTrenta non riesce a fare trentuno

Roma, 12 Dic 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Brunella Bolloli – Leggiamo di seguito. – Una, nessuna, Trenta, centomila. Difficile andare appresso alle tante facce della ministra della Difesa. Un giorno ti svegli e la trovi che canta su Radio Rock la canzone pacifista di Gianni Morandi, C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones.

Poi ecco che Elisabetta cambia pelle e si fa seria, incontra dolente la sorella di Stefano Cucchi, chiede scusa alla famiglia Cervia a nome dello Stato per non aver saputo indagare sulla scomparsa del loro Davide, tanti anni fa. Invoca una commissione d’ inchiesta sulla tragica fine dell’ alpino Roberto Garro.

Non passa giorno senza che il suo bravo e solerte portavoce, Rubei, cui concederà sì e no una settimana di ferie all’ anno, tempesti i giornalisti di messaggi WhatsApp sull’ ultima trovata della ministra grillina, che è nata a Velletri, terra di uve e di carciofi alla brace, dove fa politica anche il fratello Paolo, nel Movimento Cinquestelle dagli inizi.

La camaleontica titolare della Difesa un dì si fa ferro e un altro piuma. Apre la strada per la prima volta al riconoscimento dei sindacati nelle forze armate, ma poi taglia senza pietà i cappellani militari per aggiustare il bilancio e annuncia che non comprerà più nemmeno un F35, per la gioia dell’ Isis e di tutti quelli che in qualche caverna staranno meditando sul jihad.

La ministra che viene dai Castelli Romani è passata velocemente dalla sagra del vino alla parata dei Fori imperiali a bordo della Flaminia presidenziale. Un tempo si emozionava per l’ infiorata di Genzano, ora va in brodo di giuggiole quando rombano in cielo le Frecce Tricolori. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.liberoquotidiano.it/news/politica/13409236/elisabetta-trenta-ministra-m5s-retroscena-passo-fine-brutta-voce-ministero.html

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