Roma, 17 aprile 2024 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – La situazione mondiale è particolarmente instabile, ci sono attriti e stati di tensione anche tra altri paesi e se tali situazioni non si controllano, si rischia di cadere in largo conflitto.
In Asia le tensioni si stanno accumulando ormai da mesi. Il punto di non ritorno sembra avvicinarsi a grande velocità, tra esercitazioni militari, provocazioni e minacce verbali che scuotono l’intera regione. Se gli Stati Uniti intendono rinnovare la loro presenza in questa porzione di mondo, rafforzando i rapporti diplomatici con i partner locali per creare un argine alle ambizioni della Cina, Pechino vuole invece rompere la vecchia architettura diplomatica creata dagli Usa per poter finalmente proiettare la loro potenza ben oltre la Grande Muraglia.
Ci sono vari “epicentri di tensione” sparsi nell’Indo-Pacifico e finiti sotto i riflettori a causa della loro vicinanza geografica a Pechino. Ebbene, queste aree coincidono con isole, isolette o territori che diventerebbero le prime vittime di una qualsiasi e possibile reazione del gigante asiatico nel caso in cui dovesse scoppiare un conflitto regionale. Ecco perché molti territori stanno iniziando a prepararsi al peggio.
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