Roma, 06 Ott 2021 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Gianandrea Gaiani – Ogni incursione aerea statunitense o di altre forze militari straniere in territorio afghano sarebbe ora giuridicamente illegale poichè nn autorizzata dal governo di Kabul. (Segue articolo). – Il dopoguerra afghano continua ad essere movimentato anche a causa delle manovre delle grandi potenze. Gli statunitensi cercano basi militari nelle repubbliche asiatiche ex sovietiche per poter continuare a colpire obiettivi in Afghanistan, esattamente come fecero alla fine del 2001 alla vigilia dell’Operazione Enduring Freedom che portò alla caduta del regime talebano.
I cinesi invece sembrano voler approfittare del ritiro delle forze militari statunitensi e NATO per mettere le mani sulle grandi basi aeree e logistiche abbandonate da Washington.
Pechino punta su Bagram? Un team militare cinese è atterrato a Bagram nei giorni scorsi probabilmente per effettuare un sopralluogo in vista di un possibile impiego dell’infrastruttura fino a due mesi or sono in mano agli americani.
L’intervento cinese rientrerebbe nel quadro degli accordi tra Pechino e i talebani per la ricostruzione dell’Afghanistan, che potrebbero riguardare anche il supporto cinese alla riorganizzazione e addestramento delle forze militari e di polizia del regime talebano.
I cinesi potrebbero essere inoltre interessati a visionare alcuni velivoli ed equipaggiamenti abbandonati dalle forze statunitensi e afghane, rimasti in mani talebane (vedi foto sopra e sotto) anche se in parte inutilizzabili.
La presenza militare di Pechino nella base “simbolo” della presenza statunitense costituisce di per sé un rilevante strumento propagandistico per la Cina e un ulteriore schiaffo rifilato a Washington dai talebani. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.analisidifesa.it/2021/10/la-corsa-alle-basi-in-afghanistan-e-dintorni/