I nostri militari dove sono e cosa rischiano: Lo spiega il Generale Marco Bertolini

Roma, 04 Gen 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Stefano Pioppi – Il ministero della Difesa ha annunciato l’innalzamento delle misure di sicurezza. Segue. – Parlare di guerra è forse prematuro, ma sicuramente l’uccisione di Qassem Soleimani alza la tensione a livelli mai visti.

I militari italiani tra Iraq e Libano non sembrano particolarmente esposti, anche se l’attesa reazione di Teheran al raid americano potrebbe accendere la miccia in diversi contesti su tutto il Medio Oriente, fino a nord Africa e Mediterraneo dove la crisi libica appare già complicata dall’azione turca.

Parola del generale Marco Bertolini, già comandante del Comando operativo di vertice interforze (Coi) e della Brigata paracadutisti Folgore.

E infatti dal ministero della Difesa, guidato da Lorenzo Guerini, arriva notizia dell’innalzamento delle misure di sicurezza per i contingenti all’estero: “sono stati limitati al minimo gli spostamenti al di fuori delle basi”.

In Iraq, nell’ambito dell’operazione Prima Parthica (contributo nazionale alla Coalizione anti-Isis), operano all’incirca 900 miliari. Mille sono invece quelli dispiegati in Libano nella missione Unifil dell’Onu, stanziati nella zona sud del Paese controllata dagli sciiti di Hezbollah.

Generale, stiamo per assistere a una guerra tra Stati Uniti e Iran? Guerra è sicuramente un termine impegnativo. Tra Washington e Teheran non corre buon sangue e con questo atto, che reputo al di fuori del diritto internazionale bellico, si raggiunge un punto davvero pericoloso.

L’Iran non ha la potenzialità, come Paese e come Forze armate, per sostenere uno scontro aperto con gli Stati Uniti su più fronti. L’articolo completo prosegue qui >>> https://formiche.net/2020/01/crisi-iran-stati-uniti-guerra/

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