Il braccio di ferro sui marò piega i manager lombardi: «L’India ora è impossibile»

I marò

Roma, 08 Apr 2015 – di Rossella Minotti – Chi si meraviglia perché l’Alta Corte di Delhi ha dato dignità giuridica alle millenarie divinità Indù come Brahma, Shiva e Vishnu, ancora non sa di essere arrivato nel Paese delle immense contraddizioni, dove ci sono sia una legge che nega l’esistenza delle caste sia un’altra che garantisce quote di posti di lavoro alle caste inferiori. In questo scenario non c’è da stupirsi se la vicenda dei due marò italiani Salvatore Girone e Massimiliano Latorre continui a trascinarsi dopo tre anni senza sbocco apparente e mettendo sempre più a rischio i rapporti economici tra la locomotiva d’Italia, la Lombardia, e l’India. Un’ostinazione apparentemente inspiegabile, quella indiana, nel voler giudicare sul proprio territorio i due marò e che si spiega invece con i troppi errori commessi, specie all’inizio, da parte italiana nell’affrontare il caso. Che ha già prodotto un danno evidente, culminato nella mancata partecipazione dell’India a Expo 2015. L’articolo prosegue qui >>> http://www.ilgiorno.it/maro-india-commercio-1.829567

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