Il “Decreto dignità sul lavoro” del Ministro Luigi Di Maio

Roma, 06 Lug 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Domenico Della Porta – Di seguito alcuni punti sul nuovo “Decreto dignità sul lavoro” del Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, approvato dal Governo il 2 luglio scorso. Seguiamo. – Il cosiddetto “Decreto dignità sul lavoro” del Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, approvato dal Governo (vedi conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri del 2 luglio scorso), ha l’obiettivo dichiarato di ridurre le forme di lavoro precario.

Se così sarà e se effettivamente, anche grazie a questo provvedimento, si ridurrà il precariato nelle sue varie forme potremmo dire a pieno titolo che questo decreto “fa bene alla salute dei lavoratori”.

Contrariamente a quanto accade con la flessibilità e la precarietà dell’attività lavorativa che producono per i prestatori d’opera non poche malattie correlate proprio a queste condizioni di provvisorietà.

Da una analisi sommaria, in considerazione dei pochi elementi di epidemiologia occupazionale disponibili per queste forme di impiego, per questa categoria di lavoratori occorrerebbe procedere ad una valutazione dei rischi orientata prevalentemente a quelli definiti trasversali, vale a dire rischi che compromettono sia la salute sia la sicurezza sul lavoro: rischio stress, rischio organizzativo-sociale, fatica fisica e psicologica, disattenzione, distrazione.

La conferma, se ce ne fosse bisogno, viene fuori anche da uno studio condotto qualche anno fa in Inghilterra all’Università di Aberdeen: The Unintended Consequences of Flexicurity: The Health Consequences of Flexible Employment, i cui risultati non sono affatto rassicuranti.

L’incertezza a cui sono sottoposti questi lavoratori provoca forti livelli di stress, con conseguenze sul loro stato di salute. L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=63540

Condividi questo post