Intervista al comandante Cuoci sulla situazione in Kosovo

Roma, 07 Nov 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Maria Teresa Santaguida – Intervista al generale a capo della Kosovo Force, l’unica missione Nato a guida italiana. Seguiamo. – Una conversazione in esclusiva di Agi con il generale Salvatore Cuoci, il 22esimo comandante della Kosovo Force, missione della NATO in Kosovo. Dal 1999 la missione garantisce pace e stabilità in una delle aree più difficili mondo.

Generale Cuoci, la guida italiana che Lei rappresenta che valore aggiunto ha portato, a suo avviso? “Le Forze Armate italiane sono presenti nei Balcani e in KFOR in particolare, dall’inizio delle crisi che hanno portato alla dissoluzione della ex Jugoslavia.

Su 22 comandanti della missione, ben 9 sono stati italiani e io sono il quinto Comandante italiano di seguito a guidare la missione KFOR. È esattamente dal 2013 che l’Italia ricopre questa posizione ed il mio successore sarà ancora italiano.

La KFOR è l’unica missione NATO a guida italiana: credo che questo sia dovuto al fatto che alle nostre Forze Armate sia internazionalmente riconosciuta la capacità di operare in supporto alla pace. Abbiamo acquisito una conoscenza profonda del territorio, delle sue dinamiche, delle sue difficoltà, abbiamo rapporti consolidati con la popolazione e con i leader delle istituzioni locali e della comunità internazionale e tutto questo consente di operare bene”.

Quale eredità ha ricevuto e quale eredità pensa di lasciare al termine della sua missione? “La situazione generale del Kosovo è stabile ma ancora fragile. All’indomani del conflitto KFOR era presente con 55 mila uomini; ora, dopo quasi venti anni e col miglioramento delle istituzioni locali, sono poco più di 4mila. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.agi.it/estero/intervista_generale_nato_cuoci_kosovo-4569648/news/2018-11-05/

 

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