Intervista: Da parà della Folgore in Somalia a francescano

Venezia, 04 Ott 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Sabrina Cottone – È il rettore del romitaggio del Getsemani: “Mi ero arruolato per far soldi”. Segue. – Il telefono squilla a vuoto all’ora fissata per l’intervista. Può sembrare strano, in un luogo consacrato alla preghiera come è il podere del Getsemani a Gerusalemme, che il responsabile del Romitaggio, fra Diego Dalla Gassa, non risponda.

Non lo è, perché qui accade sempre qualcosa di imprevisto. Alla fine, eccolo. Quarantacinque anni compiuti a settembre, fra Diego ha iniziato il percorso per diventare francescano a ventitré: «Conosco molti che hanno avuto rivelazioni, sogni.

Non sono tra costoro. Nella mia vita ci sono state persone, incontri». Prima era stato soldato a Mogadiscio, in Somalia, con la missione Restore Hope, partito nell’anno di leva «perché attirato dai soldi che si potevano guadagnare». Ma qui siamo già molto avanti nella storia.[

Come e dove tutto è iniziato? «Sono il quarto di cinque figli di una semplice famiglia veneta. Quando avevo tre anni, il mio babbo è stato colpito da ictus che lo ha paralizzato al cinquanta per cento.

È come se il tandem della nostra famiglia avesse forato la ruota. Mia madre dovette cercare un lavoro e noi ci appoggiavamo un po’ come si poteva da parenti e vicini. Qualche strada si aprì grazie a persone generose, altre le ho aperte io. Sono cresciuto come un discolo, nonostante le raccomandazioni e la fatica che vedevo nel volto di mia madre».

Crescendo, durante l’adolescenza, è cambiato qualcosa? «In chiesa andavo e portavo i miei amici, ma con il palloncino per fare le pernacchie, così il parroco ci ha buttato fuori più volte.  L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.ilgiornale.it/news/ero-par-folgore-somalia-sono-stato-folgorato-1583055.html

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