La legge sui diritti sindacali per i militari

Roma, 21 Giu 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Toni De Marchi – Il giorno 11 luglio la legge per la rappresentanza militare. Seguiamo – Fra meno di un mese, l’11 luglio, la legge che creò la rappresentanza militare compirà quarant’anni. Tanti. Quasi certamente troppi essendo rimasta sostanzialmente immutata da allora.

Quelli che ne ricordano la genesi sono naturalmente tutti molto invecchiati, io compreso, ma la legge è rimasta pervicacemente la stessa tra l’indifferenza dei più e l’ignavia dei molti politici, anche di sinistra, che hanno preferito rinviare, procrastinare, sospendere secondo logiche gattopardesche e cardinalizie piuttosto che impegnarsi a farla muovere con i tempi.

Eppure già allora era una legge rivoluzionaria, certo, ma di compromesso. Me lo ha ricordato la rilettura dell’introduzione a I diritti del soldato, un volumetto pubblicato da Feltrinelli nel 1978 nella collana Manuali di autodifesa scritto da firme autorevoli come Sandro Canestrini, Giorgio Rochat, Fabrizio Battistelli e altri oltre al sottoscritto definito “redattore di Forze armate e società”.

In realtà ero il factotum e almeno la metà delle firme che apparivano sul giornale erano riconducibili a me. Nel volume Le Forze Armate tra politica e potere, 1943-1976 Virgilio Ilari fa un elenco di persone che scrivevano su Forze armate e società.

Erano parecchi nomi, tra cui il mio e vari altri dei quali ricordo in particolare Francesco Jovine, il mio preferito. Nome inventato, come quasi tutti gli altri.

Molti per occultare le vere identità degli autori quasi tutti sottufficiali dell’Aeronautica, altri per mascherare il fatto che una buona parte di quegli articoli li scrivevo io stesso.  L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/06/19/soldati-e-diritti-sindacali-la-legge-compie-quarantanni-e-diventa-incostituzionale/4437119/

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